domenica 12 maggio 2013

Kayak alle Kornati, maggio 2013

Kornati 30 aprile 5 maggio 2013: un viaggio in kayak in un arcipelago insolito, molto solitario, affascinante.

Da Zara (Zadar) Marco Ferrario e io raggiungiamo con il traghetto l'isola di Uglian, separata dall'Isola di Pasman dallo stretto di Zdrelac.
Qui bivacchiamo alla chiesa della Signora della Neve in corrispondenza di una banchina con una spiaggetta ragionevole per l'imbarco.
Martedì 30 aprile finiamo di caricare i kayak, superiamo lo stretto, che è percorso da una decisa corrente, e partiamo in direzione SE. Oggi abbiamo calma di vento e mare piatto.
Costeggiamo per un tratto la costa di Pasman e poi tagliamo decisamente verso SW in direzione dello scoglio di Mala Balabra (fanale) e quindi dello stretto tra l'isolotto di Velika Balabra e l'Isola di Sit: qui troviamo le prime casette di pescatori che saranno una costante diffusa (con moderazione...) in tutto l'arcipelago.
Proseguiamo piegando verso W e costeggiando varie isolette, per ora abbastanza vegetate, puntando in direzione dei due piccoli varchi tra l'Isola di Dugi Otok (l'Isola Lunga) e l'Isola di Kornat.
I due stretti di Mala (piccola) Proversa e Vela (Grande) Proversa sono posti alle estremità N e S dell'Isola di Katina e sono le porte dell'arcipelago delle Kornati in senso... "stretto".
In Mala Proversa la corrente, ovviamente anche qui contraria, è decisa.
Ci affacciamo alla grande e complessa baia Luka Telascica mentre inizia a montare vento di SW, ma la rive consentono di ripararsi bene.
Raggiungiamo il porticciolo di Uvala Mir e il discreto insediamento turistico: da qui parte il sentiero vero il lago salato Mir (pace) e per le vicine falesie della costa rivolta WSW.


Le falesie W di Dugi Otok e il lago Mir

 

Marco ormai vicino a Proversa Mala, porta delle Kornati

 

Quando ripartiamo il vento si è ulteriormente rinforzato e alla punta di Rat Vidilica il mare e mosso e soprattutto confuso, anche a causa delle correnti che si formano tra le varie isolette.
Sbarchiamo nella bella e ridossata baia di Uvala Lojisce, l’unica spiaggia sabbiosa che incontreremo in questo viaggio, dove bivacchiamo. Marco però allunga il suo giro percorrendo per un buon pezzo le scogliere di Dugi Otok prima di sera.

Il mio kayak a Uvala Lojisce, primo bivacco alle Kornati

 

 ...ripartiamo da Uvala Lojisce...

Mercoledì 1 maggio ripartiamo in calma assoluta di mare e di vento verso SE, costeggiando all’esterno gli isolotti Garmenjak, in direzione del faro di Sestrica. Da qui tagliamo all’interno verso Silo e quindi sostiamo nella bella baia sulla costa N dell’Isola di Levrnaka (trattoria e birra fresca – un lusso!!); visitiamo anche la baia Uvala Lojena, che si può prestare ad un bivacco sulla spiaggia di ciottoli.



...verso l'Isola Sestrice con il faro.

 

Costeggiamo la bassa isola Silo.

 

 Spiaggia di Levrnaka, costa W

Noi però proseguiamo in direzione SE lungo il tratto più bello del nostro percorso.
Le isole di Borovnik, Mana, Rasip presentano delle bellissime falesie verso W; riceviamo la visita emozionante di due coppie di delfini e osserviamo il Falco della Regina.

 Borovnik

 

Mana

 



Il kayak di Marco a Borovnik, Kornati

 


Ci fermiamo per il bivacco in una pineta a Piskera dove in stagione funziona un piccolo campeggio molto spartano: di fronte abbiamo i pontili dell’approdo turistico di Panitula. Purtroppo c’è molta plastica spiaggiata, e troviamo anche scie oleose e schiumose in mare.
Giovedì 2 maggio il tempo cambia, all’approdo turistico di Panitula è esposto il bollettino meteomare che ci conferma quello che già vediamo. Vento forte inizialmente da SW, nubi, rovesci di pioggia, il tutto complicato dall’effetto Venturi che rinforza il vento e le correnti tra le isolette.
Io scelgo il lato interno e mi riparo dopo poco nella baia protetta dell’Isola di Lavsa, Marco fa il giro dell’isola e mi raggiunge trovando però forti raffiche. Inizia a piovere.

 Viene il brutto.

Anche la baia NNE di Lavsa si presta ad un bivacco, chiedendo agli abitanti di potere mettere la tenda nell’uliveto.
Noi invece approfittiamo di un miglioramento per raggiungere la cima dell’Isola camminando su rocce calcaree, incredibilmente erose anche per l’esperienza di uno speleologo…fortunatamente sono ingentilite da una bella fioritura. La salita alla cima è vivamente consigliata (dovrebbe essere particolarmente bello bivaccare in cima) perché il panorama è a 360° sulle Kornati; purtroppo il tempo non è bello.

 Dalla cima dell'Isola di Lavsa


Approfittando di una pausa nel maltempo ripartiamo decisi verso S, percorriamo all’interno il Kornatski Kanal e concludiamo la più breve tappa del nostro viaggio all’isola di Ravni Zakan.
Qui bivacchiamo in una pineta presso una trattoria che in questo periodo è chiusa; c’è vento forte con raffiche da N che però non alza molte onde: meglio, non è facile portare a terra i kayak sulle rocce aguzze.

Tanto va il gabbiano al molo che ci lascia lo zampino...

 Venerdì 3 maggio la giornata inizia con calma di vento e mare calmo.
Ci dirigiamo verso l’estremo SW dell’arcipelago girovagando nel labirinto di isole e scogli.

 L'estremo S delle Kornati

Smokvica: vado a vivere li.

L'estremo punto meridionale del nostro viaggio è l'isola di Okliuc, e per festeggiare ci facciamo una birretta nel bellissimo porticciolo dell’Isola di Smokvice, che circumnavighiamo.
Iniziamo il lungo ritorno dallo stretto di Opat che segna l’estremità SW di Kornat e percorriamo il canale interno tenendo quest’isola a E. La costa qui è meno suggestiva, ma comunque bella e molto tranquilla, per non dire deserta. A metà giornata si alza un leggero vento contrario.

 Marco in kayak tra i gabbiani di Opatska Vrata


 

 Opatska Vrata

Marco visita Vruljie, il capoluogo di Kornat costituito da dieci case.
E’ una tappa lunga, che si conclude nel piccolo, ospitale, porticciolo di Kavrljacica dove bivacchiamo sotto il portico di una trattoria ancora chiusa.



 Kornat



Kavrljiacica

Sabato 4 maggio, ultimo giorno di viaggio, ancora una volta partiamo con calma assoluta di mare e di vento.
Facciamo una breve ascensione alla Tureta, un castello medioevale ma che mi pare, dall’orientamento e dalla posizione, possa essere stato costruito sulle fondamenta di un tempio.
Il panorama è bellissimo su Levrnaka e sulla parte settentrionale dell’arcipelago; la vicina chiesetta può essere un buon posto per bivaccare.

 Marco Ferrario verso Tureta

 

 

Dal forte di Tureta verso S

Proseguiamo verso NW per riprendere Mala Proversa e rientrare con una rotta abbastanza esterna: passiamo la punta Rat Cuska, l’Isola Kurba Mala e dalla punta N di Vela Balabra tagliamo diretti verso Uglian prendendo come riferimento il ponte sullo stretto di Zdrelac. La traversata di 8 km è accompagnata da una leggera brezza a favore e ci riporta al punto di partenza.


Sestrice dall'interno

Note:

Il nostro itinerario di circa 150 km in 5 tappe inizia e finisce a Zdrelac (Isola di Uglian), raggiungibile da Zara con il traghetto per Kali punto A .
Una breve traversata (il singolo tratto più lungo è di circa 3 km) permette di raggiungere le Kornati.
Tre ipotesi alternative, che non abbiamo però sperimentato personalmente, possono essere:
partire dalla terraferma a Sukosan (B), a S di Zadar; con una breve traversata arrivare a Zdrelac, poi attraversare ancora e proseguire per le Kornati saltando d’isola in isola passando da Sit o Zut e dintorni;
Partire dalla terraferma a Crvena Luka (C) a S di Biograd e attraversare all'Isola di Pasman, quindi attraversare a Zut e poi alle Kornati.
Portare l’auto con il traghetto a Brbinj (D) sull'Isola di  Dugi Otok, scendere a Sali poi alla Baia di Telascica e partire di qui: ci si risparmiano le traversate (non particolarmente interessanti ed esposte in caso di brutto tempo) ma si allunga il tragitto in auto. Da maggio in poi ci dovrebbe essere un traghetto diretto da Zadar a Sali. Fate la spesa a Zara.
Alle Kornati per l’itinerario c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma pare che le isole e la costa W siano le più belle.

I venti dominanti sono in tarda primavera estate da SW, in inverno da ENE. Attenzione alla bora, violenta, e ai temporali: la forma delle coste consente però quasi ovunque di ripararsi, tranne che sulla costa E di Kornat.
Tra le isole si formano correnti ed il vento tende ad incanalarsi e ad accelerare, generando a volte onde “complicate”.
Nella zona del nostro trekking sono presenti due parchi nazionali, Telascica e Kornati  la cui regolamentazione è piuttosto stretta: divieto di campeggio, di pesca, niente fuochi, vietato fumare.
In teoria bisognerebbe pagare un biglietto di accesso giornaliero, ma a noi nessuno l’ha proposto o richiesto: durante il nostro viaggio non c’erano controlli evidenti, ma probabilmente durante l’estate le cose vanno diversamente. Il periodo di tarda primavera – inizio estate permette di stare più tranquilli, meno controlli, e d’estate la zona è piuttosto frequentata da barche e motoscafi.
 
Sulle isole non c’è acqua potabile, dunque bisogna essere totalmente autonomi.
Non accendere assolutamente fuochi e fare la massima attenzione con il fornello.
La spazzatura va riportata a terra: ridurre gli imballi.
I granchi e i pesci gradiranno nutrirsi delle vostre scorie corporali che a terra resterebbero a lungo testimonianza del vostro passaggio…
 
Lo sbarco raramente è facile, la costa è molto aspra, irta di lame e punte di roccia: anche portare i kayak a terra spesso non è semplice, conviene usare come protezione dei legni (spesso si trovano a riva) o delle protezioni in gomma.
Non è facile quindi neanche trovare posti adatti per bivaccare: il terreno è estremamente accidentato, le spiagge rare. Può essere necessario chiedere agli abitanti di potere dormire vicino alle loro case o sotto i portici delle trattorie (konobe) chiuse, ovviamente con discrezione e educazione: abbiamo trovato gli abitanti sempre molto gentili ed ospitali, cerchiamo di fare lo sforzo almeno di salutare in Croato…
 
Per bivaccare, oltre ai posti detti sopra, si può provare a:
E 519670 N 4854769 Baia a S di Sipnate;
E 520158 N 4851975 Spiaggia di Uvala Lojena a Levrnaka;
E 521277 N 4852831 Chiesetta sotto la Tureta;
E 523016 N 4851895 Baia di Striznja nell'uliveto vicino alle trattorie;
E 529554 N 4844266 nell'uliveto in fondo alla baia di Lavsa.



Infine, gli strani toponimi delle Kornati. Molti luoghi alle Kornati hanno nomi osceni in Croato. 
Mi piace immaginare la scena degli austeri ufficiali cartografi della Kaiserliche und Konigliche Kriegsmarine (l'Imperial Regia Marina Austroungarica) che chiedono ai pescatori come si chiami questo scoglio o quel capo, e questi che si dilettano nel dire oscenità e nel vedere i cartografi riportare con precisione le stesse sulle carte nautiche. Nelle isole non c’erano (e non ci sono) molti passatempi serali e lo scherzo deve avere garantito molte risate agli abitanti…

 

Michele alle Kornati, foto di Marco Ferrario - EKOkayak 

 Maggio 2013